Admin Fondatore
Messaggi : 694 Data d'iscrizione : 06.11.09 Età : 28 Località : cagliari
| Titolo: Maga Martina e il libro magico del draghetto Lun Feb 15, 2010 5:04 pm | |
| genere: fantasy trama: La vecchia strega Teodolinda ha urgenza di trovare una giovane erede. Il perfido mago Geronimo non si arrende e le tenta tutte per entrare in possesso del suo libro di incantesimi; con quello, potrà costruire la Macchina per il Dominio del Mondo e nulla sarà più come prima. Per evitarlo, Teodolinda spedisce il fido draghetto Ettore in cerca della nuova super maga e l'animaletto incappa a colpo sicuro in Martina, una ragazzina normale che supera brillantemente la prova. Prima produzione tedesca ad uscire in sala col prestigioso marchio Disney, Maga Martina e il libro magico del draghetto nasce dalle pagine dei fortunati libri per ragazzi di Knister, anche se non vi si attiene alla lettera, preferendo elaborare un materiale narrativo nuovo. Il film, probabile primo capitolo di una serie alle porte, non lesina spiegazioni e ripetizioni, proponendosi in questo modo anche ai più piccoli, esclusi dalla complessità di racconto e rappresentazione dalle vicende di altri, più noti, maghetti. Martina si prende molto meno sul serio dei colleghi di Hogwarts, babbana che di più non si può, assume l'incarico magico come fosse un'avventura estiva e il film l'asseconda, tra corse in bicicletta, aule scolastiche allagate e percorsi da luna-park nella casa stregata. C'è una bella spensieratezza nella pellicola di Stefan Ruzowitzky, non poco teatro - Geronimo è un buffone, un personaggio da vaudeville - , qualche strizzatina d'occhio al cinema dei grandi (gli zombies!) e qualche breve immagine davvero spaventosa, come quella degli adulti del paese in divisa grigia che collaborano alacremente alla costruzione del grande piano di un pazzo, dopo essere stati ipnotizzati facilmente per strada o attraverso un grande schermo. Di certo Alina Freund non è Jodie Foster o Hayley Mills ma il film riporta comunque alla mente certe pellicole Disney di una volta, a tecnica mista, anche grazie alla figura del drago. Con due differenze macroscopiche: innanzitutto che, se allora si spingeva sul pedale del protagonista sfortunato, preferibilmente orfano, oggi si predilige la ragazzina ultra normale, ritenuta miglior calamita per l'identificazione del giovane spettatore; e in secondo luogo che sono andati in archivio per sempre gli inimitabili dialoghi degli anni Settanta ma far parlare i bambini al cinema resta ancora una sfida con i fiocchi. film | |
|